Certo, era italiano, nato in Italia, e questo magari proprio oggi che non c'è più ce ne fa sentire orgogliosi, mentre da ogni parte del globo arrivano attestati di stima e condoglianze.
Ma se c'era una personalità che più di ogni altre rappresentava l'Umanità al di là di ogni confine, paese, razza, religione era di certo Gino Strada, che ha destinato la sua vita agli angoli più violenti e terribili del pianeta.
Non era amato dal potere, ne scuoteva la mala coscienza.
Era intransingente, spigoloso, duro come non può che essere chi vede migliaia di bambini fatti a pezzi da mine antiuomo, corpi straziati da pallottole e bombe di ogni tipo.
È morto improvvisamente, inaspettatamente, mentre aveva appena scritto l'ennesimo articolo sull'ennesimo incubo annunciato: i talebani alla conquista dell'Afghanistan.
È stato ovunque ci fosse sofferenza, insieme alle donne e uomini di quella straordinaria organizzazione da lui fondata che è Emergency.
Una organizzazione che è meraviglia, con tanti nemici che non si rifiuta mai di curare, compresi quelli che sparano addosso ai suoi straordinari medici e volontari: una incredibile ed incrollabile passione per la Pace.
Un presidio di Umanità dove l'umanità si perde, pronti a curare ogni ferita ed ogni ferito, a qualunque parte si appartenga: perchè la sofferenza non ha parte, e spesso neanche la ragione.
È una perdita enorme, è stato un dono enorme.