Diritto allo studio violato, voto di maturità criterio inadeguato!
Questo lo slogan lanciato dalle diverse associazioni, che hanno votato in maniera contraria ai parametri di accesso al prossimo anno accademico dell’Università di Catania.
Ai nostri microfoni è intervenuto Federico Scalisi, segretario della confederazione studentesca “Siamo Futuro Catania”.
Queste le sue parole:
“La scorsa settimana sia il senato accademico che il Cda del nostro ateneo hanno deliberato come parametro d’accesso al nuovo anno accademico, il criterio del voto di maturità. Per il secondo anno consecutivo esprimiamo la contrarietà ad un parametro che noi consideriamo non oggettivo ed anche lesivo al diritto allo studio."
"Non è oggettivo - spiega - perché ogni commissione d’esame all’interno delle scuole superiori adotta dei criteri diversi e quindi non c’è un’uniformità dei criteri con il quale viene dato il voto di maturità perché cambia da scuola a scuola e da commissione a commissione.
Si tratta di un diritto inviolabile, in quanto il diritto allo studio ritengo debba essere riconosciuto a tutti, cosa che in questo modo non accade. Non riusciamo a capire anche il perché di alcune differenze tra le varie facoltà. Ci sono, infatti, test di alcuni corsi di laurea in numero programmato nazionale, come medicina ed infermeria, che verranno svolti in presenza in diverse sedi dell’ateneo di Catania e con personale dell’ateneo. Non capiamo il motivo per cui loro lo possono farlo e altre facoltà no.
Noi, vogliamo esprimere la nostra contrarietà non solo a parole, ma lanciando un appello alle associazioni studentesche per chiedere all’ateneo stesso di annullare un provvedimento ingiusto nei confronti di tantissimi studenti che rischiano ancora una volta di rimanere tagliati fuori. L’astensione sicuramente non è la soluzione migliore.
Infine, quello che mi sento di dover dire alle altre associazioni è di trovare tutti insieme una soluzione. Negli altri atenei adottano soluzioni diverse, quindi spero che anche noi a Catania potremmo remare tutti insieme al fine di trovare una soluzione comune. Noi come associazione, inoltre, non capiamo perché da diverso tempo manca un confronto con l’ateneo catanese. Sicuramente adesso, così come in passato, sarebbe stato più opportuno confrontarsi e prendere delle decisioni comuni.”