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SudStyle Talk, alle 11 una puntata non facile sul museo regionale di Arte Contemporanea che in Sicilia...non c

21-02-2021 07:00

SudTalk

Cronaca, SudStyle, SudTalk, Focus, Gianluca Collica, Sergio Alessandro, Giovanni Iovane, Federico Baronello,

SudStyle Talk, alle 11 una puntata non facile sul museo regionale di Arte Contemporanea che in Sicilia...non c'è

Ospiti Sergio Alessandro, Giovanni Iovane, Federico Baronello e Gianluca Collica...una puntata non facile...

Il Talk di SudStyle, diretto da Aldo Premoli e condotto da Pierluigi Di Rosa, in diretta a partire dalle 11 di domenica 21 febbraio, ospiti Sergio Alessandro, Dirigente Generale del Dipartimento dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana della Regione Siciliana in collegamento da Palermo, Giovanni Iovane, critico e storico dell’arte nonché attualmente Direttore dell’Accademia di Brera in collegamento da Milano, Federico Baronello artista di chiara fama e Gianluca Collica da sempre gallerista e curatore: questi ultimi collegati da Catania.

 

Oltre che sulle home page delle testate del gruppo, sulle pagine Facebook di Sudpress e SudStyle e sul canale Youtube.

 

Le puntate di SudStyle Talk saranno riproposte ogni venerdì alle 19.30 su Prima TV (canali 87 e 666 del digitale terrestre), in collaborazione con Umberto Teghini e Lucy Gullotta di SicraPress.

Nel campo dei beni culturali la Sicilia è una miniera, tra le più ricche al mondo.

Come siano stati gestiti in passato però è un’altra (pericolosa) storia… 

 

Anche nel campo del Contemporaneo la Sicilia vanta una serie di personalità che producono opere riconosciute in ogni angolo del globo…

... ma non ha un museo che possa misurarsi con qualsiasi altro di livello – non si pretende europeo – ma nemmeno di primo ordine in Italia.

 

Perché a  Roma ci sono il Maxxi e il Macro, a Torino il Castello di Rivoli e il Game,  a Milano La Triennale e il PAC, oltre a due istituzioni private super come Hangar Bicocca e Fondazione Prada. 

Venezia, tra pubbliche e private, ne allinea almeno dieci... ma pure Napoli ha il Madre, Bologna il Mambo e anche città più piccole come Rovereto con il Mart e Bergamo con il Gamec non hanno di che lamentarsi.

 

Questi musei rappresentano il fiore all’occhiello di ogni località che li ospita. 

A che servono? 

Attraggono turisti da ogni parte arte del mondo utilizzando il patrimonio presente. Fungono inoltre da membrana osmotica tra la città e il suo esterno: ospitando mostre di artisti locali a cui viene data la possibilità di essere notati e mostre di artisti provenienti dall’estero, utili per capire cosa accade intono a noi… 

 

Però il mondo sta diventando sempre più piccolo, ed è dunque necessario competere: tanto con le proprie armi, quanto conoscendo quelle dell”avversario”, meglio ancora se invece di essere percepito tale quest’ultimo diviene un partner. 

 

Un buon museo del contemporaneo dialoga inoltre con il tessuto delle gallerie private presenti sul territorio, consultandone gli esperti e talvolta acquisendone le opere in commercio… insomma si propone come una dinamo virtuosa a cui tutti guardano con la speranza di vedere accedersi le lampadine necessarie per tener viva l’intelligenza collettiva

 

In Sicilia di istituzioni che potrebbero ambire ad avere una funzione del genere se ne intravede solo uno: è pur vero che il Mec di Gibellina è stato riaperto di recente, ma è il Riso di Palermo, quello a cui guardano e (sperano) tutti gli addetti al lavori e non solo.

 

Un finanziamento statale di 11 milioni di euro, da destinare alla proposta museale di Palermo è stato approvato proprio di recente: oltre la metà dei fondi pare destinato proprio al Riso.

 

Che sia la volta buona?

 

In questa eccezionale puntata si sono detti disposti a discuterne Sergio Alessandro, Dirigente Generale del Dipartimento dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana in collegamento da Palermo, Giovanni Iovane, critico e storico dell’arte nonché attualmente Direttore dell’Accademia di Brera in collegamento da Milano, oltre a  Federico Baronello artista di chiara fama e Gianluca Collica da sempre gallerista e curatore: questi ultimi collegati da Catania.


IL DIRIGENTE

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SERGIO ALESSANDRO (Palermo, 1959) è laureato in Ingegneria Civile, ed è stato ricercatore presso l’Università californiana di Berkeley. 
E attualmente Dirigente Generale dell’Assessorato regionale dai Beni culturali e dell’identità siciliana.

 

Attività che dal 1989 ha svolto ininterrottamente con incarichi di dirigenza anche per quel che riguarda i Beni ambientali. 
 

Vasta la sua attività  di progettazione.

 

Non si contano le conferenze tenute nelle maggiori università siciliane e italiane su temi attinenti alla sua attività. 
 

Co-progettista per i lavori di restauro del “Grande cretto” di Burri a Gibellina, a Palermo si è occupato anche di interventi di riqualificazione dell’intero Polo museale comprendenti la Galleria di Palazzo Abatellis, l’Oratorio dei Bianchi e Palazzo Mirto
 

Alessandro ha inoltre diretto dal 2007 al 2011 il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Riso di Palermo.

 

Un periodo che i connoisseur reputano tra i più felici di questa istituzione, 
 

Sono oltre trenta le pubblicazioni che portano la sua firma su argomenti che variano dalla ingegneria die materiali alla gestione dei Beni culturali e in generale con un ‘attenzione particolare all’ arte contemporanea. 


L'ACCADEMICO E CURATORE

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GIOVANNI IOVANE, classe 1959, vive e lavora a Milano

Professore di Storia dell’Arte contemporanea è dal 2019 Direttore della mitica Accademia di Brera.

 

Critico d’arte e curatore indipendente, è stato:
Guest Curator alla Lenbachhaus, Monaco (Germany) (2000 e 2006)
Guest Curator al Museo Cantonale d’Arte, Lugano (2003/2005; 2009/2012
Guest Curator Museo d’Arte, Città di Lugano  (2009-2012)
Guest Curator presso Fondation de l’Hermitage, Lausanne, 2013
Curatore presso la Fondazione Brodbeck, Centro per l’Arte Contemporanea, Catania, dal 2009
Curatore archivio Sacs, Riso, Museo d’arte contemporanea della Sicilia, Palermo, dal 2010 al 2012
Guest Curator Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, Palermo, 2014 
Membro Comitato scientifico (arte contemporanea) Chiostri di Sant’Eustorgio, Museo Diocesano/Basilica Sant’Eustorgio, Milano dal  2016 ed è autore 
di saggi di critica d’arte pubblicati dai più prestigiosi editori nazionali.


L'ARTISTA

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FEDERICO BARONELLO (Catania, 1968) lavora con la fotografia analitica e la progettazione di strutture espositive, con sporadici sconfinamenti nell'esercizio critico della scrittura.

 

La sua ricerca si concentra essenzialmente sulla documentazione degli effetti della globalizzazione nell'area mediterranea e sulla tecnologia come agente per la costruzione di nuove forme culturali.

 

Tra i lavori più recenti, la serie fotografica prodotta durante la residenza alla Fondazione Radicepura nel 2017 ha svelato alcuni dei principali temi legati all'attuale emergenza della pandemia: la documentazione dei paesaggi di coltivazioni industriali di tipiche specie botaniche del Mediterraneo, minacciate da batteri e parassiti (punteruolo rosso e Xylella), indicavano proprio la fragilità intrinseca anche ad un sistema di produzione apparentemente inconfutabile.

 

Federico Baronello ha esposto al Zentrum für Kunst und Urbanistik e alla NGBK di Berlino; al Bucerius Kunst Forum di Amburgo; Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco di Baviera; Žilinskas gallery, Kaunas;  Arte Fiera Bologna; Artissima, Torino; Miart, Milano; AuditoriumArte in Rome; Fondazione Morra, Napoli; Fondazione Radicepura, Giarre; Fondazione Brodbeck, Catania; Riso - Museo d'arte contemporanea della Sicilia, Palermo; Delaware Contemporary, Delaware; Private Museum, Singapore; Yokohama Triennale e Kitakyushu Biennale, Giappone.

 

Le sue opere fanno parte di collezioni d'arte pubbliche presso l'Art Institute Kitakyushu, Giappone; Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau, Monaco di Baviera; Fondazione Brodbeck, Catania.


IL GALLERISTA

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GIANLUCA COLLICA opera nel mondo delle arti visive contemporanee dal 1987 anno in cui apre con il padre Franco Collica la galleria Andrea Cefaly di Catania.

 

Dirige dal 1996 al 2000 la galleria Gianluca Collica a Catania. 

Quindi dal 2000 al 2006 idea e dirige il Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Fichera.

 

Ha appena inaugurato a San Gregorio la galleria Collica & parners.

 

Dal 2011 è titolare insieme a Massimo Ligreggi della Collicaligreggi sempre a Catania.

 

Ha lavorato con artisti di fama internazionale tra i quali: Carla Accardi, Vincenzo Agnetti, Mario Airò, Afro Basaldella, Louise Bourgeois, Michael Beutler, Michele Canzoneri, Ra di Martino, Diango Hernadez, Piero Guccione, Ceal Floyer, Graham Gussin, Urs lüthi, Christoh Meier, Liliana Moro, Giuseppe Penone, Alfredo Pirri, Franco Sarnari, Hans Schabus, Ettore sottsass, Jan Vercruysse, Luca Vitone, Franz West, Ervin Wurm, Heimo Zobernig.

 

Vanta numerose collaborazioni con musei nazionali e internazionali : LENBACHHAUS di Monaco di Baviera, Stedelijk Museum Amsterdam, Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia, Museo Cantonale di Lugano.

 

Come esperto di politica culturale ha svolto una attività finalizzata alla realizzazione di una rete siciliana vocata alla ricerca e sperimentazione contemporanea, che oggi comprende. la Fondazione Brodbeck di Catania, Fondazione Oelle di Catania, la Fondazione Radicepura di Giarre, Fondazione Bufali di Belpasso, la Stanza della Seta di Ficarra.

 

E’ stato ed è Curatore della Collezione Brodbeck fin dal 1999. Da 2007 è direttore artistico della Fondazione Brodbeck di Catania.

Nel 2017 diviene responsabile artistico della Fondazione Radicepura di Giarre.

Vanta numerose collaborazioni con amministrazioni pubbliche in particolare tra il 1998 e il 2000 opera con il Comune di Catania.

 

Tale collaborazione porta al riutilizzo del Museo Civico Castello Ursino e della Biblioteca Ursino, recuperati come spazi deputati alla realizzazione di grandi mostre. 

 

Tra queste meritano particolare attenzione: La mostra antologica di Piero Guccione, la mostra della collezione dello Stedelijk Museum Amsterdam. E poio “Teatro Botanico. La natura dell’arte nel XX secolo”; e ancora “Frammenti” di Ettore Sottsass, “la Bibbia miniata e altri gioielli” della Biblioteca Recupero e Ursino.

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