Amministrative Catania, il neocandidato sindaco Pogliese a Sudpress: “E’ una scelta d’amore e voglio sfidare Bianco”

Lo aveva annunciato il partito di Forza Italia la sera prima con un comunicato anche se la notizia circolava già da tempo e Sudpress aveva informato i suoi lettori in anteprima: l’europarlamentare Salvo Pogliese si candida a sindaco di Catania. L’ufficializzazione ha spiazzato tutti perché è giunta ancor prima delle elezioni politiche di domenica, contrariamente alle aspettative. Pogliese ha voluto comunicare la sua decisione con un’uscita in grande stile alla chiusura della campagna elettorale del centrodestra, davanti al presidente della Regione Musumeci e a tanti altri leader e rappresentanti dei partiti Tra questi Raffaele Stancanelli, regista neanche tanto occulto dell’unione del centrodestra già alle regionali e adesso del “quadrato” dell’intera coalizione attorno a Pogliese. “Bianco? -afferma il neocandidato- mi auguro che voglia ricandidarsi ma alcuni rumors mi dicono il contrario. Abramo? Non lo conosco ma mi sembra un generale senza esercito”. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA ESCLUSIVA
A suo sostegno tutti i partiti del centrodestra (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Noi con l’Italia) ma anche liste civiche delle quali, però, Pogliese non ha voluto dire chi sono i referenti. “Non mi sembra giusto, vorrei che lo comunicassimo insieme”, afferma.
Poi a tutto campo, attacca l’amministrazione Bianco definita “un bluff”. “Il Tondo Gioeni ha rappresentato il simbolo plastico dell’esperienza fallimentare dell’amministrazione uscente -spiega- che si è limitata ad inaugurare qualche panchina o semaforo, con la banda, nani e ballerine e vendendo le varie inaugurazioni delle stazioni della metro, di competenza esclusivamente ministeriale, come fossero opere del comune di Catania”.
“Il bilancio consuntivo dell’amminisrazione attuale è assolutamente negativo su tutti i campi -prosegue l’europarlamentare senza mezzi termini-. Da quello economico-finanziario dove ritengo che ci sia bisogno di fare un’operazione verità già dal giorno successivo alla eventuale elezione per sapere finalmente a quanto ammonta il debito del Comune di Catania, al Piano Regolatore Generale. Raffaele Stancanelli e il compianto professore Luigi Arcidiacono avevano realizzato un progetto straordinario, interrotto da Bianco. Io credo che il nuovo sindaco debba partire da là, coinvolgendo le commissioni e tutto il Consiglio. Ma l’amministrazione Bianco ha fatto disastri anche in tema di raccolta differenziata dei rifiuti, adesso ai minimi storici, in tema di piano commerciale, di sicurezza, di vivibilità nella zona industriale. Bisogna rilanciare questa città e io, nel caso avessi la fortuna di diìventare sindaco, avrei dalla mia parte un presidente della Regione come Nello Musumeci che è un ottimo amministratore. Stessa cosa avverrà a livello nazionale dove il centrodestra vincerà le politiche e mi auguro che Antonio Tajani, mio amico personale, possa diventare premier”.
Riguardo agli alti candidati risponde: “Emiliano Abramo? Non lo conosco ma mi sembra un generale senza esercito. Riccardo Pellegrino? All’inizio aveva sollecitato la mia candidatura ma poi ha cambiato idea annunciando la sua. Allora game over, in bocca al lupo.”
Quindi precisa “La mia candidatura non è frutto di una scelta personale, ma è stata indotta da tutti i vertici del mio partito insieme ad altri autorevoli esponenti del centro destra, i quali mi hanno sollecitato in maniera trasversale affinché sciogliessi le riserve”.
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Ho capito bene, o Bianco ha la faccia tosta di ripresentarsi ? E con lui la sua magnifica squadra ? Dopo tutto il male che ha fatto a Catania ? Lo voterà chi ogni giorno deve attraversare il Tondo Gioeni proveniente da Nesima ? Lo voteranno gli amanti del mare, quelli che avrebbero voluto un porto turistico al posto del porto delle nebbie e dei container ? Lo voterà chi rispetta il codice della strada e non lascia la macchina in tripla fila ? Lo voterà chi vuole una città pulita e non un immondezzaio pur pagando TARSU da capogiro ? Spero, anche per l’appuntamento elettorale di domani, che il tempo delle pecore sia finito. Caro Bianco, si ritiri a vita privata ai tropici, a Zanzibar, nel Madagascar, tra gli altissimi negri del Ruanda. Insomma vada dove vuole, si goda la (im)meritata pensione, ma si tolga dai piedi.
ESPERIENZA ESALTANTE A BRUXELlES: Perché non continuarla con medesima esaltazione?
MEGLIO LA POLTRONA DI EUROPARLAMENTARE CHE DI SINDACO?
SCUSI, PERCHE’?? La poltrona di sindaco è da Lei sognata ed amata. A bruxelles si è uno tra i 751 deputatI, salvo a distinguersi veramente per progettualità e coraggio di lotta politica, cosa che farebbe bene a ricordare ed elencare, a proposito di Marocco..
Molto meglio sarebbe stato, anzicchè parlare di SOGNO e ora di AMORE, parlare di attitudine, competenza e abilitazione al mestiere di sindaco, magari dimostrando come sa fare benissimo di saper leggere i bilanci, indicare falle e follie, strategie di cambio di rotta e capacità di comandare.
Noi catanesi non abbiamo bisogno né di sognatori, né di amanti, ma soltanto di gente disposta a governare come Dio comanda.
Dal suo curriculum da lui pubblicato nel sito europeo si evincono questi dati salienti:
http://www.europarl.europa.eu/meps/it/124853/SALVATORE+DOMENICO_POGLIESE_cv.html
Data di nascita: 3 marzo 1972, Catania
15/10/1997 : università, economia: laurea in economia e commercio (a 25 anni)
30/03/2003 : abilitato alla professione di dottore commercialista (a 31 anni)
Dal suo curriculum Lei appare più come un uomo politico che un professionista capace di risolvere i problemi che assillano la Città, problemi che la politica non può risolvere, atteso il dissesto e il patto di stabilità.
Sarebbe stato allora mille volte meglio che Lei si fosse presentato in qualità di dottore commercialista esperto e capace di spulciare bilanci, di eurodeputato capace di controllare i flussi dei prodotti agricoli in questa città, e magari portare da Bruxelles qualche specialista di flussi viari, di rondò e di sovrappassi, per non parlare di pulizia e verde pubblico, atteso il fallimento dei nostri capacissimi tecnici.
Forza Italia ha già dato ampia dimostrazione in Sicilia della capacità e attitudini.
Se si sente davvero un Messia, cambi partito e si affidi allo Spirito Santo e al voto degli Elettori.
Questo personaggio non mi è mai piaciuto, ma pur di non vedere quell’inetto ridente ancora sulla poltrona di primo cittadino credo che peggio non possa essere.
Il candidato Pogliese, quando avvia le proprie campagne elettorali, utilizza spesso il termine “passione”. Ed è sicuramente sincero.
http://www.qtsicilia.it/primapagina/50-linchiesta/1436-pogliese-incassa-364-mila-euro-per-un-gruppo-mai-costituito.html
Quale sia, poi, l’oggetto di questa sua irrefrenabile passione non ci è dato saperlo con certezza.
L’unico fatto indubbio è il suo rinvio a giudizio di un paio d’anni fa (luglio 2016), nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette “spese pazze” all’Ars, con l’accusa di peculato: “Poche scappatoie anche […] per la retta dell’asilo del figlio di Salvo Pogliese che con i soldi dell’Ars avrebbe fatto cambiare anche le maniglie dello studio del padre.”
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/07/12/spese-pazze-allars-prima-condanna-solo-7-dei-97-processoPalermo05.html
In realtà la lista completa delle spesucce contestate al candidato Pogliese sarebbe un po’ più lunga: “si parla di euro 41.183,00 tramite bancomat per il pagamento di carburante, e pasti presso ristoranti, pizzerie, bar, Mcdonald’s e soggiorni all’hotel Athenaeum e all’Hotel San Paolo Palace entrambi di Palermo dove aveva alloggiato con la moglie, il figlio minore, i suoceri e l’autista. Ancora euro 31.396 per l’emissione di assegni a favore di se stesso. Ci sarebbero anche 280.00 euro utilizzati per il pagamento della retta scolastico del figlio a luglio del 2011 nonché un assegno di 1.200 euro per cambiare le serrature dello studio legale del padre Antonio Pogliese. E sempre nello studio del padre dell’europarlamentare saranno recapitate 40 confezioni regalo per il valore di 1.366,00 euro commissionati ad una ditta del calatino in occasione del natale 2010.”
http://www.lurlo.news/pogliese-3/
Eppure, l’aspirante sindaco di Forza Italia afferma che i cittadini catanesi gli avrebbero chiesto, anch’essi “con travolgente passione ed entusiasmo”, di candidarsi. E non solo. La sua candidatura, dopo qualche piccola ma passeggera perplessità, avrebbe ricevuto l’endorsement convinto di tutti i leader siciliani del centrodestra, i quali, come ben sappiamo, con lui condividono l’amore viscerale per la Sicilia e i siciliani:
“Sulla candidabilità di Pogliese, o meglio sull’opportunità di scegliere il suo nome, erano tuttavia sorti dubbi per il suo coinvolgimento nel caso delle cosiddette “spese pazze” all’Ars, ed il relativo rinvio a giudizio nel maggio del 2016 per peculato. Ma, come spiegano entrambi i giuristi [Enrico Trantino e Agatino Cariola] attualmente il segretario regionale di Forza Italia è sicuramente candidabile, sotto un profilo giuridico, perché la legge Severino – che ha introdotto nuovi criteri per la possibilità di essere candidato all’interno di una lista – agisce soltanto in caso di condanna in primo grado. “In questi giorni tra l’altro – ha aggiunto Enrico Trantino – la Corte europea si sta esprimendo sul caso di Silvio Berlusconi, e quindi sul principio di retroattività della Severino”.
http://www.cataniatoday.it/politica/comunali-centro-destra-candidato-salvo-pogliese-19-febbraio-2018.html
Risolti, dunque, dai noti giuristi catanesi i problemi di impresentabilità, pare gli resti da eliminare un antagonista all’interno del proprio partito, tale Riccardo Pellegrino, il quale sogna con altrettanto fervore di diventare sindaco di Catania: quel Pellegrino che nel quartiere San Cristoforo aveva preso 700 voti alle ultime comunali, il cui “fratello è ritenuto dagli inquirenti vicino al clan dei carcagnusi” e che lo stesso Pogliese aveva inserito in lista alle ultime regionali, nonostante i dubbi e le perplessità dell’allora candidato governatore Musumeci. Dubbi sciolti, poi, con la massima serenità da Gianfranco Micciché…
http://palermo.repubblica.it/politica/2017/10/07/news/condannati_indagati_e_sotto_processo_tutti_in_lista_i_candidati_indesiderati_-177608336/
Oggi, invece, pare che il Pogliese – Pellegrino lo definisce “mio grandissimo amico” – abbia cancellato il giovane sancristoforoto dai propri contatti. Dichiarando, a questo punto, il Pellegrino che non accetterà “né lusinghe né minacce” (?) e che andrà avanti comunque, con la sua nuova lista “Un cuore per Catania”.
http://catania.meridionews.it/articolo/63419/pellegrino-lancia-la-candidatura-a-sindaco-di-catania-non-torno-indietro-pogliese-non-mi-risponde-piu/
A quanto pare, quindi, i candidati del centrodestra la stanno buttando, come si suol dire, sul sentimentale. Parlano di passione, di cuore, di amore… ma non ci commuovono.
Ignorano, ma forse no, che Catania è una città gravemente malata, anzi moribonda, che non ha bisogno di ‘cuori’ ma di ‘cervelli’, non di falsi sentimentalismi ma di razionalità e competenze, non di impresentabili ma di gente seria, decorosa, al di sopra di ogni sospetto. Di gente credibile.
E allora le chiedo, dott. Pogliese: Pensa di possedere questi requisiti?