Sicilcar: dipendenti in sciopero davanti alla Prefettura, “vogliamo più tutele e garanzie per il futuro”

A seguito della mega gara d’appalto indetta dal Comune per un importo di oltre 300 milioni di euro per sette anni, andata deserta due volte, in base alla quale oltre alla raccolta dei rifiuti, anche riparazione, manutenzione e lavaggio dei mezzi di cui si occupa attualmente l’azienda Sicilcar, dovrebbe passare alla nuova ditta, i 34 lavoratori della Sicilcar vogliono sapere che ne sarà di loro. Questa mattina hanno voluto lanciare l’ennesimo segnale davanti alla sede della Prefettura in via Etnea, chiedendo un incontro con la Sicilcar e il Comune per avere maggiori chiarimenti sul presente e tutela per il futuro lavorativo. “Siamo preoccupati per quello che accadrà”. E dal Comune il direttore Musumeci allarga le braccia “Dovete chiedere all’azienda”. Intanto la Prefettura fissa per giorno 14 novembre l’incontro decisivo
Settimane fa gli operai, rappresentati dalla Uilm con a capo il segretario responsabile Matteo Spampinato, si erano recati presso gli uffici provinciali del lavoro dove dovevano incontrare la Sicilcar e il Comune, ma né l’uno né l’altro si sono presentati.
“Data la situazione ci stiamo rivolgendo alla Prefettura per chiedere di organizzare un incontro con la Sicilcar, con l’assessore all’ecologia Rosario D’Agata e con il direttore di ecologia e ambiente Leonardo Musumeci perchè abbiamo delle serie preoccupazioni sul futuro dei lavoratori”.
“Il Comune con questa gara d’appalto vuole dare l’intero settore della nettezza urbana a una ditta esterna e quindi vogliamo sapere già da ora se questi 34 operai, che lavorano da circa 30 anni nel settore della manutenzione, riparazione e lavaggio del mezzi della nettezza urbana quale collocazione avranno”.
“La nostra paura è che dopo tanti anni di lavoro per quest’azienda -spiega uno degli operai presenti- con questo appalto del Comune di catania dovremmo andare a casa e chiediamo maggior chiarezza e tutela al riguardo. Nessuno ancora ci ha detto che fine noi dovremmo fare e le preoccupazioni aumentano!”.
https://www.youtube.com/watch?v=4wfug-2_ICs&feature=youtu.be
Ricordiamo che la vicenda dei lavoratori Sicilcar, trattata più volte da Sudpress, è particolarmente ambigua e intricata. Già il mese scorso gli operai protestarono nella sede dell’ufficio dell’assessorato comunale all’ecologia, minacciando di gettarsi dal terrazzo, perchè temevano il licenziamento entro dicembre 2017 e rivendicando una serie di diritti che sarebbero venuti meno in occasione del passaggio dalla vecchia azienda Officne Mecchaniche a Sicilcar.
Il problema è che il trasferimento del ramo d’azienda è avvenuto a fine 2016 ma sarebbe stato ufficializzato solo a gennaio 2017. Pertanto agli inizi di quest’anno si venne a scoprire, sembra a seguito di un incidente accaduto ad un operaio, che i contributi obbligatori all’Inps e all’Inail, l’istituto di previdenza e quello per gli infortuni sul lavoro, non fossero stati versati da parte dell’azienda per il periodo di ottobre, novembre e dicembre 2016. In definitiva la posizione dei 38 lavoratori (ora 34 perchè 4 sono andati in pensione), risultava scoperta per l’ultimo trimestre dello scorso anno.
Ma il Comune aveva già pagato i servizi resi dalla Sicilcar che avrebbe dovuto versare i contributi assicurativi ai lavoratori. Che fine hanno fatto questi soldi? Dalle precedenti dichiarazioni di Matteo Spampinato risulta che il comune pagò da ottobre le fatture a Sicilcar, ma le buste paga ai lavoratori le consegnò la precedente ditta, Officine Meccaniche. Sicilcar, nonostante avesse preso i soldi dal comune, non pagò i contributi sostenendo che avrebbero dovuto essere pagati sempre da Officine Meccaniche.
Dal canto suo la Sicilcar in una nota inviata a Sudpress lo scorso luglio, sostenne di essere in regola con i contributi.
Insomma la situazione è decisamente intricata e come al solito non c’è mai tranquillità per i lavoratori. Non resta che attendere aggiornamenti sul tanto atteso incontro degli operai con la Sicilcar e il Comune.
Riguardo questo argomento vorrei fare presente che esistono 33 lavoratori che dal 1979 l’amministratore comunale utilizza presso il proprio autoparco di Pantano D’arci in qualità di manutentori dei mezzi della N.U.Questi operai oltre che lavorare in un ambiente malsano con zero tutela igienico-sanitaria e sempre a rischio di gravi infezioni hanno per circa 40 anni fornito un servizio a questa città è purtroppo ad un’amministrazione comunale arida di riconoscenza per lavoratori ormai sulla sessantina e acciaccati da un lavoro in un ambiente da terzo mondo.Oggi un’amministrazione comunale patrigna e irriconoscente appaltando tutto il servizio di N.U a ditte esterne e dovendo per forza di cose chiudere una struttura (Pantano D’arci) fatiscente e rischiosa proprio perché non è stata in 40 anni di vita mai e dico mai manutenzionata.Ha messo in essere un comportamento che squallidamente vuole semplicemente abbandonare questi padri di famiglia a una morte lenta fino alla certa chiusura di Pantano Noi che da 40 lavoriamo per far funzionare il servizio n.u.non veniamo neanche mensionati.Gazie di cuore Ass D Agata, grazie sindaco, grazie sindacati, grazie di non farci esistere.
E proprio come dice il collega dall’ 1982 fino adesso noi operai portiamo avanti la n.u. del comune di Catania adesso tra mille vicende che tutti sanno siamo visti per colpa di qualcuno come il male di una situazione!la stessa situazione che negli anni ha creato la classe dirigenziale del comune ma chi sarà a pagare il tutto?ve lo dico io?sempre noi solo noi è tutti quelli che fanno davvero male al comune alla nostra città sempre li seduti hai loro posti è solo una vergogna ma ci difenderemo per fare valere i nostri diritti