La patetica sfilata e l’insulsa Candelora d’oro a Fiorello: Catania non è questa

Mai come quest’anno la gestione dei festeggiamenti agatini ha rappresentato la brutale decadenza raggiunta da chi amministra la città, rappresentazione plastica di una deriva che adesso deve essere arrestata prima che procuri ancora danni irrisolvibili che dalla sfera politica e finanziaria si trasferiscano irrimediabilmente ad un tessuto sociale che rischia di esserne travolto. La sfilata del sindaco tra la gente indifferente e le battute cretine di un Fiorello che avrebbe fatto bene a rifiutare un riconoscimento che solo un potere bollito e sfinito poteva congegnare. I video.
Già prima che la “terza festa mondiale della cristianità” invadesse le strade di questo 2018 erano cominciate le polemiche, alimentate dalla plateale violazione dello stesso statuto della festa che non aveva impedito l’oltraggio di affidare la presidenza del comitato organizzatore, che gestisce anche centinaia di migliaia di euro pubblici, ad un politico di professione, niente meno che il vice segretario regionale del quasi scomparso Partito Democratico siciliano e persino braccio destro destro operativo del sindaco in scadenza Enzo Bianco. Circostanza espressamente vietata dallo statuto e non dimeno bellamente violata.
Ma il prosieguo è stata apoteosi di sciatteria e dabbenaggine.
La pantomima della passeggiata con la carrozza del senato in cui ogni anno prendono a bordo qualche ignaro ragazzino proveniente da quartieri periferici e disagiati, salvo poi farlo sparire dopo la foto di rito.
Il corteo delle “autorità” che parte da piazza Stesicoro per l’offerta della cera, una volta atteso come “applausometro” buono a testare il gradimento dei vari personaggi, mai come quest’anno ha raccolto una freddezza imbarazzante, con poche decine di persone lungo i cordoni che guardavano da un’altra parte mentre il sindaco Bianco con il consueto sorriso stereotipato faceva finta di salutare all’indirizzo di chi era girato dall’altra parte. Imbarazzante.
La sera prima, quella del 2 in cui si accende il cero votivo, si era consumato il passaggio clou della consegna del premio più ambìto della candelora d’Oro niente meno che all’amato showman Rosario Fiorello. Nientemeno.
Per il sindaco Bianco, 68 anni e alla fine di un impressionante quarto mandato, il motivo principale sarebbe che il bravo Fiorello rappresenterebbe il simbolo della “liscìa catanese” assurta a valore di una città che è stata distrutta proprio dalla “pirtizza” di chi l’ha amministrata senza alcuna competenza e visione, proprio con le battute, le promesse cretine e spudorate: proprio come i percorsi nebulizzati per i crocieristi, i musei egizi inesistenti, gli ambulatori fantasma ad Emergency, gli appalti in proroga e deserti, e le mille balle quotidiane che hanno devastato Catania facendogli perdere cinque anni preziosi ed irrecuperabili.
Ma ecco che tutti lì, adoranti ad ascoltare la sequenza di battute cretine e dal messaggio inquietante del grande, non c’è dubbio, showman che ricorda quando da ragazzo veniva puntuale da Augusta in autobus per arrivare puntuale alle 8 non a scuola ma in sala biliardo ed a trovare la zia bidella per “guardare le fimmine”!
Davvero un bel messaggio, da candelora di Platino!
Fiorello lo vogliamo bene anche noi, qualche sorriso spensierato ce lo strappa quando sta sul palcoscenico, ma da qui a rappresentare un valore ed esempio per questi poveri catanesi che hanno l’unica colpa di non capire quanto sia importante impedire l’ascesa al governo di gente assurda, è troppo.
Eppure siamo a questo, nel 2018 di Enzo Bianco il simbolo delle virtù cittadine viene assegnato al campione dell’improvvisazione assurta a valore: ennesimo oltraggio ad una moltitudine di cittadini che non si possono permettere di ridere come ebeti alle scelte cretine di un’amministrazione che non riesce ad indovinarne una. Neanche per sbaglio.
Sant’Agata la amiamo tutti, devoti per fede e laici appassionati alla città ed alla sua storia: adesso il miracolo deve farcelo davvero: Catania ha bisogno di un Sindaco. Presto!
Testimone oculare:io. Piazza Stesicoro (poeta e grande siceliota) ore 12,15 del 03 02 2018, comincia sotto una pioggerellina fastidiosa ma necessaria la processione inerente l’offerta della cera alla “SANTUZZA”. Dopo la sfilata di varie associazioni religiose e laiche compresi i cavalieri del santo sepolcro e cavalieri di malta ecco appalesarsi un gruppo eterogeneo di persone in cui si poteva notare, fra gli altri, l’arcivescovo Gristina e il sig. sindaco Enzo Bianco con la sua fascia tricolore…camminavano velocemente non so se a causa della pioggia, ovvero, per paura di ricevere qualche disappunto sotto forma di fischio. Di fatto, si evidenziava, attorno a loro, un silenzio imbarazzante e disarmante.Gli unici a ricevere applausi a scena aperta sono stati i vigili del fuoco che a loro volta, girandosi verso il pubblico, hanno applaudito in segno di ringraziamento. Se tanto mi dà tanto…tranne siculi imprevisti, questa è stato l’amore del popolo catanese sia alle autorità religiose che a quelle civili. Mi farebbe piacere essere smentito su quello che ho scritto.
Scusa Enzo, non ho capito bene: anche mons. Gristina camminava, sotto la pioggerella, rapidamente ? Forse aveva fretta, dovendo andare nei quartieri più disastrati, dai malato e tra i poveri a diffondere la buona novella.
Si, APPOI!Traduzione di appoi: DOPO!
Guardando bene il video, Bianco saluta in alto ed a destra; il linea d’aria il balcone-finestra del rettorato. Tutto dire !
Lasciamo la festa e speriamo che l’applausometro si palesi alle prossime nazionali e poi alle comunali.
Vuoi vedere che …
Gattopardo.
Questo non è un articolo che commenta la festa di S. Agata, è solo una critica politica in fase pre elezioni. posso capire tutto, ma strumentalizzare una festa così importante per Catania al solo fine di denigrare politicamente il sindaco (che io non ho votato fra l’altro) non è cosa da redazione seria.
proprio perchè è una festa così importante ( a detta vostra) deve stare lontano dalle grinfie politiche !! O solo perchè è periodo di sant’aita tutto deve essere sempre dipinto roseo e perfetto e fare finta di niente ?? Eviterei la parola “strumentalizzare” su di una festa in cui gravano le accuse di scommesse clandestine, favoritismi, gestione della vara e delle candelore ad opera delle solite famiglie, ordinanze mai eseguite e rispettate (vedi cera), abusivismo dilagante (vedi baracchini con il cibo), disagi per i cittadini, devo continuare ? A, ma certo, siccome è sant’aita, tutto passa in secondo piano…
Ho assistito, seppure in TV, allo “spettacolo” del 3 sera in piazza Duomo.
Sarà stato suggestivo per i più, tuttavia lo giudico di dubbio gusto ed assolutamente inopportuno per il tanto conclamato carattere religioso che la festa dovrebbe avere.
Ancor più inopportuno se consideriamo che tanto sfarzo, insieme ad i sorrisi compiaciuti di sindaco ed arcivescovo, cozzano violentemente con i grandi e irrisolti problemi di questa città.
Sarebbe un buon servizio alla cittadinanza se codesta redazione riuscisse tra l’altro ad informarci quanto è costato tutto ciò.
Da tanto ormai non vado più alla festa… proprio per gente che scrive questi articoli, per chi li commenta (sia in positivo che in negativo, compreso me, se volete), per tutte le persone che vanno a vedere la Santa, religiose e non… la verità è che siamo una massa di pecoroni, SEMPRE, il cambiamento se mai un giorno dovesse avvenire (e non avverrà) dovrebbe partire da noi stessi (proprio per questo non avverrà). Redazione di sudpress…. cosa diamine c’entra Fiorello??? Facile attaccare i personaggi pubblici, autore dell’articolo perché non firmi il pezzo? P.s. Non sono nè un parente, nè un amico di Fiorello! L’avete con Bianco ed i politici, bene…. ma cari miei pseudo giornalisti e commentatori cronici, sono al potere perché hanno ricevuto una maggioranza, è quella maggioranza l’abbiamo data noi (neanche io l’ho votato ed ancora devo capire chi l’ha fatto – L’ora legale docet grandi Ficarra e Picone)