Autorità portuale, la Gazzetta Ufficiale a Sudpress: “Del decreto Delrio non sappiamo nulla!”

Sudpress ha fatto una telefonata:”Il Ministero non ci ha trasmesso il decreto in questione. Problemi di competenza del Ministero stesso, probabilmente”. Poche ma significative parole quelle che l’Ufficio del Servizio Pubblicazione Leggi e altri provvedimenti del Ministero della Giustizia rilascia a SudPress, e che infittiscono il giallo sull’assegnazione della sede dell’Autorità Portuale della Sicilia Orientale. Quindi del decreto firmato nel gennaio scorso dal Ministro Delrio che in teoria assegna a Catania la sede dell’autorità Portuale di Sistema Mare della Sicilia orientale, neanche all’ufficio preposto alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale c’è traccia
Eppure è stato lo stesso Ministro Delrio, la settimana scorsa, rispondendo al deputato Stefania Prestigiacomo durante il Question Time alla Camera dei Deputati, ad affermare di aver già trasmesso tutto agli uffici della Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione. “La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale come lei sa non dipende da noi -ha tuonato Delrio a Montecitorio- l’abbiamo sollecitata sia il 16 febbraio scorso, che il 31 marzo, al Ministero della Giustizia per avere dal servizio delle pubblicazioni leggi e provvedimenti la pubblicazione ufficiale. Non c’è quindi nessun mistero: è semplicemente in ritardo nella pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”.
Chi mente allora? Dove è finito il decreto? Il mistero c’è e come!
In tutto questo imbarazzante batti e ribatti una cosa è certa. Del protocollo 28 del Ministero delle Infrastrutture relativo all’assegnazione della sede dell’Autorità Portuale Sistema Mare della Sicilia Orientale da Augusta a Catania rimangono solo chiacchiere, quelle che ormai da troppo tempo gettano ombre sulla vicenda e sul trasferimento nel capoluogo etneo del centro nevralgico di controllo del mare siciliano.
Un rimbalzo di responsabilità, da una parte il Ministro Graziano Delrio, dall’altra gli uffici adibiti alle pubblicazioni sulla Gazzetta Ufficiale, organo attraverso il quale necessariamente ogni decreto deve passare per poter essere definito giuridicamente valido.
La querelle è cominciata dopo un ricorso presentato da Assoporto Augusta successivamente alla diffusione della notizia della firma sul decreto per l’assegnazione a Catania della sede per un tempo prestabilito di 2 anni che aveva tra l’altro condotto all’esasperato entusiasmo delle principali istituzioni comunali catanesi. Primo tra tutti il sindaco Enzo Bianco che a suon di comunicati e invettive proclamava il proprio successo.
Il Tar, però, si è pronunciato praticamente a favore di Assoporto Augusta, nella maniera più clamorosa possibile, sostenendo che il ricorso non può essere accettato perché il tanto discusso decreto non è mai divenuto esecutivo perché non pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Così, con l’opinione pubblica ancora incredula, l’onorevole Stefania Prestigiacomo si è scagliata direttamente contro Graziano Delrio, sviscerando i nodi della questione in un’interrogazione parlamentare. Ma il Ministro ha sostenuto ancora una volta la legittimità del provvedimento preso, auspicando una veloce soluzione del rompicapo e dichiarando di aver già provveduto ad inviare tutte le informazioni utili per la pubblicazione in Gazzetta.
Noi di SudPress abbiamo deciso quindi di contattare direttamente l’ufficio preposto alla pubblicazione che ha confermato quanto pensavamo: del decreto neanche l’ombra, per il momento. Beh, non rimane altro se non prendere atto di quest’assurdità. Mentre a colpi di carte bollate e dichiarazioni al veleno, si consuma uno spettacolo terrificante.
Quanta confusione, quanto vociferare senza essere capaci di archiviare una pratica con responsabilità e rispetto nei confronti del Paese. Parole al vento e i fatti non arrivano, mentre il presidente dell’autorità portuale, Andrea Annunziata, annuncia di essersi insediato. Sì ma in quale sede?
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Nel 2001 in Commissione Nazionale Antimafia il dossier “porto delle nebbie” documentò e denunciò le prime malefatte amministrative che avevano reso il porto di Catania feudo personale di pochi addetti affezionati ai compiacenti politici di turno e perfino a quelli odierni. Nel 2017 le cose non sono cambiate, bensì aggravate. Lo dimostrano insieme un sindaco ed un ministro i quali: 1) hanno ignorato la pessima classifica mercantile ultradecennale del porto di Catania; 2) hanno ignorato la storica ed efficiente attività mercantile del porto di Augusta; 3) hanno ignorato la lunga tradizione turistica e le relative procedure a vantaggio di “Acqua Maria su Catania ed al contrario hanno inaugurato, in tempi di lunga e piena crisi economica e di consumi, una darsena portuale abusiva, costosa e devastante per distogliere il trasporto mercantile da altri porti della costa e trasferirlo su Catania . La pacchia politica ed affaristica di simile “porto delle nebbie” cominciò a scemare il 19.12.2012 quando la società civile cittadina Libera c/ le mafie, WWF, LIPU, Cittainsieme e Porto del Sole, denunciarono alla Procura della Repubblica gli abusi procedurali ed ambientali commessi con simile “darsena” . La indignazione cittadina per tali abusi venne esasperata il 18.3.2104 quando vennero ignorati e pubblicati solo on-line i provvedimenti della DIA a carico di ditte di trasporto su gomma i cui autotreni, a meno che non fossero dotati di ali, beneficiavano di tale “darsena” su Catania. In ordine alla giusta ed inquietante domanda di SUDPRESS sui motivi per quali l’attuale presidente portuale non dice se voglia insediarsi prima su Catania o su Augusta, reputiamo che il dott. Andrea Annunziata correttamente non vuole essere compiacente a simile scambio di destinazione mercatile a vantaggio di alcuni politici su Catania ed in danno di entrambe due cittadinanze di Catania ed Augusta. Presto sapremo se abbiamo indovinato.
beh, forse per avere una risposta a tutto si potrebbe considerare che il Direttore Generale del Ministero dei Trasporti è stato Commissario al Porto di Augusta nominato da Maurizio Lupi e ciellino come lui… dunque magari in questa vicenda ha un ruolo non proprio neutro…se fossi il Ministro a seguito di una vicenda così grottesca ne chiederei le dimissioni.